martedì 13 maggio 2014

Beppe Grillo in piazza duomo a Brescia: se il vento del cambiamento diventa tempesta




3 mila persone in piazza duomo ieri sera a Brescia per il comizio di Beppe grillo e la presentazione dei candidati del movimento 5 stelle.
Alle venti e trenta gli spettatori sono stati accolti da Vito Crimi che ha esordito dicendo che la piazza era già mezza piena, e che non era ancora presto. Si sono presentati vari candidati e hanno preso parola vari personaggi che tentavano di ricalcare, con un discreto successo, lo stile oratorio del loro grande leader. Il tema di fondo era la rabbia nei confronti del mondo che va in malora e della politica che fa schifo, tema banale quanto efficace.
Alle ventuno in punto è arrivato il camper e il comico ha fatto il suo trionfale ingresso sul palco, tra gli applausi e le grida dei fan e sostenitori. Non mancavano tra questi i soliti sosia di Guy Fawkes, con addosso la maschera per richiamare al film V per Vendetta, forse per evocare un qualche sentimento rivoluzionario. Al contrario di quello che si può pensare non mancavano i più anziani. Verso le 10 ha cominciato a piovere e molti hanno iniziato ad abbandonare la piazza. Sono però riusciti nel loro intento di dimostrare la grande affluenza di gente, gli organizzatori del comizio che hanno fatto passare un cartello con scritto “non c'è nessuno” e sul retro: fatti una selfie con questo cartello, invia la foto al blog e passa il cartello al tuo vicino.
Sul fondo della piazza, non così difficile da raggiungere, c'erano le bancarelle con i volontari di 5 stelle e i palloncini.
Grillo parte dal tema dell'expò, esprimendo il suo disdegno per come è stato gestito e per come ha messo in ridicolo il paese.

Adesso con l'expo stanno sballando, mandano questo commissario che era già commissario all'anti corruzione a Roma, non aveva neanche un ufficio, aveva un telefono a gettoni, non riusciva, infatti gli è scappata qualsiasi cosa. Perchè mette la faccia questo signore, quando tutti gli appalti sono già stati dati? Lo sapevamo prima che era un pacco questo expò, era nell'aria. Bisognava farlo come aveva detto il politecnico di Milano, il professore del politecnico. Di farlo aperto, di farlo come il salone del mobile, di far arrivare la gente, e portarla nella cintura del milanese a far vedere come si fanno i formaggi a far vedere come si fa il vino, l'olio, non dentro un capannone. Noi ci siamo andati 40 parlamentari eravamo noi, hanno dovuto aprirci i cancelli, ma non c'è niente, c'è un milione e mezzo di metri quadri, non c'è niente. Ma io dicevo, ma sono tutte tangenti, io dicevo, abbiamo denunciato anche in parlamento! Tutte tangenti, la sinistra, la destra, vi siete spartiti tutto. Tutto corruzione di appalti di appalti di appalti. E questo mi diceva ma come si permette, qua è tutto sotto controllo. L'hanno arrestato il giorno dopo. Questo expo va chiuso, risparmieremo 4/5 miliardi e vien l'ebetino domani a dirci che lui ci mette la faccia. Lui ci mette la faccia. Il culo lo mettono i milanesi.”

Non mancano le accuse ai politici, ai giornalisti. Descrive l'incontro con Renzi come un incontro con un bamboccio, che ha allontanato le televisioni e gli ha chiesto solo di star zitto e ascoltare mentre il presidente esponeva il programma di 5 stelle.

Appena parlava un tuo compagno di classe così gli davi uno schiaffo nell'orecchio. Ma possibile che non riusciamo a distinguere la faccia di un bamboccio?”

Allora mi sono reso conto di chi eravamo io e lui. Lui chi è?. Io in fondo rappresento 10 milioni di persone. Lui chi cazzo rappresentava in quel momento lì? La continuità delle banche, dei massoni, ecco cosa vuol continuare”.

Poi passa a Berlusconi, lo psiconano, che ormai non riesce più a stare al passo con i tempi, non sa pronunciare correttamente la parola Google e riesce solo a raccontare balle ai vecchi pensionati,

dieci, nove, otto di questi pensionai stanno abbastanza bene. Non male, sopravvivono. Seconda casa, spengono il gas e vanno a Tunisi e risparmiano qualcosa, il low cost, i prezzi sono bassi. E perchè dovrebbero cambiare lo status quo? Perchè un pensionato così dovrebbe votare uno che grida e che dice le parolacce? Hanno paura e lui va li a terrorizzarli ancora.”

E infine non risparmia neanche i giornalisti, che falsano ogni notizia, raccontano quello che vogliono e ingannano con le parole. Li accusa di aver omesso volutamente il nome di Grillo accanto a quello di Scaiola nei titoli riguardo all'arresto.
Ricorda come mentre i politici stanno cambiando e grazie a lui hanno iniziato a parlare di autoblu o di tagli alla politica, lui sia rimasto sempre lo stesso. Ricorda la vicenda parmalat di dieci anni fa, quando lui andava nelle piazze a dire che sarebbe fallita e sarebbero bastati 5 minuti di tg 1 per salvare i risparmi delle famiglie.

Ma deve cambiare l'idea di stato e il modo di gestire le leggi, devono cambiare le persone al governo.

Abbiamo inserito dentro una persona che in 40 anni non avevano mai visto. Abbiamo messo una persona modificata geneticamente che si infilava lì dentro e loro lo guardavano. Ma con sospetto. La persona era l'onesto: l'onesto curioso che va a vedere le leggi. Perchè lì dentro voi non sapete ma le leggi le firmano ma non sanno quello che firmano.
Guardate, posso gridare, posso essere antipatico, posso aver fatto degli errori, li ho fatti anche per te gli errori. Ma noi abbiamo fatto quello che abbiamo detto.
Ma chi me l'ha fatto fare di scendere in politica? Me l'ha fatto fare il fatto che io ho lavorato 42 anni, mi avete fatto fare una vita meravigliosa e ho sentito il bisogno di non chiudermi nella mia villa con il cancello elettrico, di uscire e fare qualcosa pere il mio paese.
Gli altri non hanno nessun sentimento! Non vedete, non trapela nulla da Renzi, Monti, Letta, sono solo scribacchini mediocri. Sono malati di alessitimia, è l'incapacità di riconoscere le emozioni negli altri perchè non ce l'hai tu l'emozione, non hai le parole per definirla, non capisci, non riesci neanche a capire allora diventi cinico, diventi cattivo. Fai un conto: 2+2, poi se 4 equivale alla morte di 4000 piccoli imprenditori che si ammazzano oppure migliaia di piccole imprese che chiudono o migliaia dei nostri giovani che se ne vanno, a loro non gliene frega un cazzo”.

Secondo il politico lo stato va rifatto dall'inizio, va pensato in un altro modo. Il comunismo è fallito perchè è stato applicato male e il capitalismo ci ha portato ad una negazione della vera democrazia, il capitalismo non ammette la democrazia, perchè la Grecia poteva essere salvata (2% del pil dell'Europa) ma l'Europa non ha agito come comunità, e perchè l'unico capitalismo funzionante è quello del Giappone con i maoisti.
E va cambiata la concezione di lavoro. Il lavoro è qualcosa che si sta esaurendo, le macchine prendono il nostro posto e le industrie investono nella tecnologia perchè non è tassata, perchè le macchine sono in nero.
Dobbiamo cambiare l'idea del lavoro come ciò che caratterizza tutta la nostra vita, i giovani studiano per un determinato lavoro e poi sono costretti a fare qualcosa che non gli complete. “Creiamo una generazione di frustrati”. E legata al sistema del lavoro non si risparmia la critica ai sindacati, che, sempre secondo il comico, andrebbero aboliti, come andrebbero abolite tutte le intermediazioni, gli operai e gli impiegati devono far parte dell'azienda come soci. Cosa che avviene già negli Stati Uniti e in Germania.
Il contenuto essenziale del discorso di Grillo sono le industrie, le imprese, l'uso scorretto che viene fatto dei soldi e le associazioni illecite che gestiscono gli interessi dello stato.
Dovremmo, dice, poter investire nella telecomunicazione, l'industria del futuro. Ma la Telecom è stata svenduta a tre banche spagnole in una notte. Qui ricorda la vicenda della Banca dei Paschi di Siena e prova a spiegare nuovamente quello che è successo. “Il più grande scandalo finanziario d'Europa”. E non risparmia un giudizio neanche sulla situazione di Pompei che potrebbe far vivere il meridione di rendita ma è legata ad appalti illeciti.
Così come in illeciti finiscono i soldi del fondo europeo.

Noi siamo il terzo finanziatore dell'europa. Ogni anno gli diamo 15 miliardi, ce ne ridanno nove e sei li tengono li. Questi nove, la maggior parte, quelli che riusciamo a utilizzare vanno in tre regioni: Calabria, Sicilia e Campania. Prendo un magistrato della Campania che seguiva queste cose, andiamo su e diciamo: state a sentire ma queste cose vanno alla Ndrangheta alla Camorra, prima di darle mettiamole in trasparenza. Nomi cognomi, progetto a chi va, un responsabile. Una faccia, no non c'è nulla, questi soldi nostri che rientrano vanno in progetti Cinzia, in progetti Claudia, Sara. E non sai chi sono.”

Spiega il concetto di debito pubblico che non deve essere visto come un fatto necessariamente negativo, il Giappone ha il secondo debito pubblico più alto del mondo, dopo gli Stati Uniti, ma ha il tasso di disoccupazione più basso del mondo, questo perchè riesce ad amministrare internamente il debito. E conclude con la critica al modo in cui vengono sfruttate le energie rinnovabili, agli scarsi investimenti nell'energia eolica rispetto al carbone e ai combustibili.
È necessario riportare il made in Italy in vetta perchè è la nostra forza:

Noi facciamo un apolitica per il nostro Made in Italy con la piccola media impresa. Vuoi che consumiamo le arance di Tunisi e buttiamo via le arance siciliane? Benissimo il libero mercato. Sulle arance di Tunisi ti metto il 25 per cento di iva e su quelle siciliane il 2, voglio vedere”.

E dopo aver caricato la folla di rabbia per un'ora e mezza, si scusa per non aver lasciato spazio ai candidati e li affianca nelle loro presentazioni piene di energia e entusiasmo.

Io mi arrabbio ma non è cattiveria. È un rabbia, una rabbia buona. È una rabbia che ci ha portato in piazza milioni. È una rabbia che ha unito su un sogno che era un sogno ci ha unito nove milioni di perone su questo sogno, è un rabbia che c ha unito. È una rabbia che non ha portato in piazza gente che sfasciava le vetrine o si picchiava con la polizia. È una rabbia che ha portato a raccogliere firme, a fare leggi popolari”.

E sotto una pioggia ormai scrosciante ed una piazza che si sta ormai svuotando si conclude l'atteso comizio di Beppe Grillo che non delude gli spettatori che attendevano l'urlo di guerra, e che hanno risposto per tutta la serata con grida di vittoria e chiassose risate. Aizzati dalla frase ripetuta fino allo sfinimento “hanno paura di noi”.