martedì 6 maggio 2014

Tre giorni in Germania alla scoperta della vita della ragazza alla pari

Il mio viaggio è iniziato il 2 febbraio quando ho deciso di partire per la Germania e andare a far visita alla mia amica Alessia durante il suo anno da ragazza alla pari. Alessia non ha ancora compiuto 20 anni e vive in una bella casetta in provincia di Wurzburg da agosto dell'anno scorso. E io ho scelto di capire qualcosa in più della sua avventura trascorrendo tre giorni con lei e facendo la sua stessa vita. Sono arrivata di domenica dopo essere atterrata con l'aereo a Francoforte ed aver preso il pullman fino alla stazione di Wurzburg dove lei è venuta a prendermi in macchina per portarmi in un piccolissimo paesino tra i monti in cui non si incrociano più di tre o quattro strade. La famiglia mi ha accolto facendomi sentire a casa nonostante non capissi una sola parola di quello che dicevano. Quando ci si reca in una città turistica come Berlino si sente ovunque parlare inglese, o tante altre lingue ma in un piccolo paesino il tedesco è l'unica lingua che si parla.
E così bisogna parlarlo in ogni momento. Ho accompagnato Alessia a fare la spesa il lunedì mattina, giorno dopo il mio arrivo, e l'ho sentita esporre con sicurezza al macellaio tutti i tipi di carne che servivano alla sua famiglia ospitante. Saluta tutti i suoi compaesani con un cordiale “guten morgen” e si commuove quasi, quando mi racconta delle sue bambine.
La sua mansione principale è quella di baby sitter, va a prendere le bambine a scuola e le aiuta il pomeriggio a fare i compiti o gioca con loro mentre i suoi genitori ospitanti lavorano o svolgono altre mansioni domestiche.
Mi sentivo un po' “out of place” mentre la vedevo gestire la casa come fosse la padrona, prendeva la roba sporca e la portava a lavare mentre io mi limitavo a scaldare un seggiolino e sorridere a quello che la madre ospitante mi cercava di dire in inglese e io non capivo.
Alessia si è ambientata benissimo all'interno della famiglia presso cui lavora, i genitori sono giovanissimi e hanno due figlie piccole dai capelli rossi, una di sei e una di nove anni. Le piccole sono quel tipo di bambine che all'inizio ti guardano con timore e dopo pochi minuti si affezionano e ti fanno sentire come se non potessero fare a meno di te. Per alessia ormai la lingua non è più una barriera e le bambine sembrano non accorgersi neanche che il tedesco non è la sua lingua madre. In realtà la cosa avveniva anche nei mie confronti, si rivolgevano a me puntualmente in tedesco e io rispondevo loro in Italiano, stranamente alla fine riuscivamo quasi sempre a capirci.
Le giornate di una ragazza alla pari sono estremamente stancanti, non solo dal punto di vista mentale, per via del continuo sforzo per parlare una lingua straniera e per lo stress delle numerose responsabilità che vanno sostenute, ma anche dal punto di vista fisico.
Il secondo giorno ho aiutato Alessia a fare da baby sitter, e ho corso con due bambine sulle spalle per tutto il paese. La sera avrei voluto buttarmi sul letto e dormire anche se erano solo le otto di sera, e così fa lei, per essere pronta per alzarsi alle sei del mattino e preparare la colazione a tutta la famiglia.
Alessia vive in un piccolo appartamento accanto alla casa della famiglia ospitante, loro tengono quella stanza apposta per le ragazze alla pari, mi spiega. Hanno già avuto un'altra ragazza prima di Alessia che è venuta a stare da loro senza sapere una sola parola di tedesco e senza saper fare niente delle mansioni domestiche. Ma la madre ospitante di Alessia è comprensiva, lei stessa è stata una ragazza alla pari a Londra quando era giovane. “Non mi manca per nulla l'Italia” mi racconta Alessia, che sta facendo progetti per frequentare l'università in Germania il prossimo anno.
“Qui in Germania ho trovato la mia indipendenza, adoro la mia nuova famiglia e adoro il mio lavoro, è una bella pausa dai miei progetti e dal mio percorso di studi, e ora so talmente bene il tedesco che non ho paura di affrontare l'università qui. I soldi che metto da parte ora mi servono per quello.”
Ma la vita della ragazza alla pari non è solo duro lavoro e studio della lingua. Il terzo giorno l'accompagno al corso di tedesco che frequenta due volte a settimana per conseguire la certificazione. Grazie a questo corso ha fatto conoscenza con dei ragazzi di diverse nazionalità che come lei vivono in Germania lavorando presso delle famiglie. Con loro esce la sera durante il weekend che è quasi sempre libero da impegni.
“Se fossi venuta qui il fine settimana, ti avrei portato fuori a bere invece che farti lavorare!”
Alessia si perde via nei numerosi racconti delle serate passate in compagnia immergendosi nella cultura tedesca e dei weekend in montagna con la famiglia ospitante o con i suoi compagni di corso.
È una vita totalmente diversa, che asseconda la routine e la quotidianità di un mondo che non è il suo. Ora le piacciono dei cibi diversi e ogni tanto devo aiutarla suggerendole qualche parola nella lingua della sua infanzia perchè ormai pensa in tedesco.
A volte si dimentica da dove viene e della sua vera famiglia, confessa di aver mancato qualche appuntamento telefonico con i suoi genitori per mancanza di tempo.

“Ma l'esperienza di ragazza alla pari è soprattutto coraggio e voglia di imparare cose nuove, saper uscire dalla sicurezza della nostra casa natale e della lingua che riusciamo a capire senza sforzo per scoprire di cosa siamo capaci quando siamo coperti di responsabilità che prima non credevamo di meritare”.