Il mio viaggio è
iniziato il 2 febbraio quando ho deciso di partire per la Germania e
andare a far visita alla mia amica Alessia durante il suo anno da
ragazza alla pari. Alessia non ha ancora compiuto 20 anni e vive in
una bella casetta in provincia di Wurzburg da agosto dell'anno
scorso. E io ho scelto di capire qualcosa in più della sua avventura
trascorrendo tre giorni con lei e facendo la sua stessa vita. Sono
arrivata di domenica dopo essere atterrata con l'aereo a Francoforte
ed aver preso il pullman fino alla stazione di Wurzburg dove lei è
venuta a prendermi in macchina per portarmi in un piccolissimo
paesino tra i monti in cui non si incrociano più di tre o quattro
strade. La famiglia mi ha accolto facendomi sentire a casa nonostante
non capissi una sola parola di quello che dicevano. Quando ci si reca
in una città turistica come Berlino si sente ovunque parlare
inglese, o tante altre lingue ma in un piccolo paesino il tedesco è
l'unica lingua che si parla.
E così bisogna parlarlo
in ogni momento. Ho accompagnato Alessia a fare la spesa il lunedì
mattina, giorno dopo il mio arrivo, e l'ho sentita esporre con
sicurezza al macellaio tutti i tipi di carne che servivano alla sua
famiglia ospitante. Saluta tutti i suoi compaesani con un cordiale
“guten morgen” e si commuove quasi, quando mi racconta delle sue
bambine.
La sua mansione
principale è quella di baby sitter, va a prendere le bambine a
scuola e le aiuta il pomeriggio a fare i compiti o gioca con loro
mentre i suoi genitori ospitanti lavorano o svolgono altre mansioni
domestiche.
Mi sentivo un po' “out
of place” mentre la vedevo gestire la casa come fosse la padrona,
prendeva la roba sporca e la portava a lavare mentre io mi limitavo a
scaldare un seggiolino e sorridere a quello che la madre ospitante mi
cercava di dire in inglese e io non capivo.
Alessia si è ambientata
benissimo all'interno della famiglia presso cui lavora, i genitori
sono giovanissimi e hanno due figlie piccole dai capelli rossi, una
di sei e una di nove anni. Le piccole sono quel tipo di bambine che
all'inizio ti guardano con timore e dopo pochi minuti si affezionano
e ti fanno sentire come se non potessero fare a meno di te. Per
alessia ormai la lingua non è più una barriera e le bambine
sembrano non accorgersi neanche che il tedesco non è la sua lingua
madre. In realtà la cosa avveniva anche nei mie confronti, si
rivolgevano a me puntualmente in tedesco e io rispondevo loro in
Italiano, stranamente alla fine riuscivamo quasi sempre a capirci.
Le giornate di una
ragazza alla pari sono estremamente stancanti, non solo dal punto di
vista mentale, per via del continuo sforzo per parlare una lingua
straniera e per lo stress delle numerose responsabilità che vanno
sostenute, ma anche dal punto di vista fisico.
Il secondo giorno ho
aiutato Alessia a fare da baby sitter, e ho corso con due bambine
sulle spalle per tutto il paese. La sera avrei voluto buttarmi sul
letto e dormire anche se erano solo le otto di sera, e così fa lei,
per essere pronta per alzarsi alle sei del mattino e preparare la
colazione a tutta la famiglia.
Alessia vive in un
piccolo appartamento accanto alla casa della famiglia ospitante, loro
tengono quella stanza apposta per le ragazze alla pari, mi spiega.
Hanno già avuto un'altra ragazza prima di Alessia che è venuta a
stare da loro senza sapere una sola parola di tedesco e senza saper
fare niente delle mansioni domestiche. Ma la madre ospitante di
Alessia è comprensiva, lei stessa è stata una ragazza alla pari a
Londra quando era giovane. “Non mi manca per nulla l'Italia” mi
racconta Alessia, che sta facendo progetti per frequentare
l'università in Germania il prossimo anno.
“Qui in Germania ho
trovato la mia indipendenza, adoro la mia nuova famiglia e adoro il
mio lavoro, è una bella pausa dai miei progetti e dal mio percorso
di studi, e ora so talmente bene il tedesco che non ho paura di
affrontare l'università qui. I soldi che metto da parte ora mi
servono per quello.”
Ma la vita della ragazza
alla pari non è solo duro lavoro e studio della lingua. Il terzo
giorno l'accompagno al corso di tedesco che frequenta due volte a
settimana per conseguire la certificazione. Grazie a questo corso ha
fatto conoscenza con dei ragazzi di diverse nazionalità che come lei
vivono in Germania lavorando presso delle famiglie. Con loro esce la
sera durante il weekend che è quasi sempre libero da impegni.
“Se fossi venuta qui il
fine settimana, ti avrei portato fuori a bere invece che farti
lavorare!”
Alessia si perde via nei
numerosi racconti delle serate passate in compagnia immergendosi
nella cultura tedesca e dei weekend in montagna con la famiglia
ospitante o con i suoi compagni di corso.
È una vita totalmente
diversa, che asseconda la routine e la quotidianità di un mondo che
non è il suo. Ora le piacciono dei cibi diversi e ogni tanto devo
aiutarla suggerendole qualche parola nella lingua della sua infanzia
perchè ormai pensa in tedesco.
A volte si dimentica da
dove viene e della sua vera famiglia, confessa di aver mancato
qualche appuntamento telefonico con i suoi genitori per mancanza di
tempo.
“Ma l'esperienza di
ragazza alla pari è soprattutto coraggio e voglia di imparare cose
nuove, saper uscire dalla sicurezza della nostra casa natale e della
lingua che riusciamo a capire senza sforzo per scoprire di cosa siamo
capaci quando siamo coperti di responsabilità che prima non
credevamo di meritare”.